domenica 29 novembre 2009

Il mio muro


Mi sono ritrovato di recente col naso spiaccicato in un muro comparso all'improvviso sulla mia via, non aveva varchi nè a sinistra nè a destra per attraversarlo, robusto e ben fatto per quanto debole di fondamenta, ma non andava giù con niente.
Allora mi sono messo a pensare a come scavalcarlo a mani nude, non avevo altro e alla fine ho deciso di provare, tornare indietro avrebbe significato fuggire davanti al confronto.
Così mi sono arrampicato, mi sono ferito, ho staccato pezzi di mattone e cemento per ricavare appigli provocandomi dolore e intaccando la pietra, ma alla fine sono arrivato in cima e invece di scavalcare mi sono seduto a guardare il di là, dove tutto era sereno per quanto sconosciuto, il di là che mi aspettava e ho pensato, ho riflettuto, o cercato di capire cosa volessi.
Mi sono goduto il dolce soffiare del vento a volte caldo a volte freddo che mi abbracciava mentre osservavo dall'alto del muro, di fronte a me un futuro tutto da costriure, un futuro fatto di passioni, di scoperte, di emozioni, di adrenalina, un futuro di libertà dove l'unica cosa che conta è il brivido sulla pelle, ed insegui tutto quello che te lo fà sentire.

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