Tutto nasce grazie alle moto che se usate con cervello e con lo spirito giusto, ti portano tra l'altro a conoscere tante belle persone ed è quanto avvenuto lo scorso anno durante un raduno che abbiamo frequentato proprio per accogliere nuovi amici di Dima. Egli infatti si trova a passare la vita da anni in quel di Barga per lavoro e colse l'occasione di portare a Siena appunto dei motociclisti di Barga coi quali passammo una piacevole giornata, ma tra questi ce ne era uno molto interessante, un elicotterista della Marina Militare che ci disse che presto avrebbe ricoperto il ruolo di Comandante di un vascello e che magari potevamo andare a trovarlo prima o poi.
Ecco questo prima o poi ci è rimasto in testa tutto l'inverno fino a quando Dima ci ha detto, ragazzi, Antonio dice che possiamo andare a trovarlo sulla nave che si fa? che si faaa? si va di corsaaaa
Decisa la data ed espletate le prime formalità burocratiche mesi prima, ci siamo messi in attesa del giorno fatidico col programma che prevedeva addirittura pranzo a bordo, eccitatissimi all'idea abbiamo fantasticato per mesi..
E poi siamo arrivati al 21, organizzazione Dimalee che comandava il gruppo, appuntamento alle 8,30 al Dream come tradizione, alle 9 si parte, colpa di Frenk che deve fare i salti mortali per esserci quindi perdonato, il gruppo senese è composto così, Bart, Dima, Frenk, Cartocci e Matteo tutti su v twin, il cielo ci copre dal sole e lil viaggio non ci farà bollire, prima destinazione Barga dove ci aspetta il Comandante e gli altri due amici.
Dima però parte come Stoner silla Si-Fi, difficile stargli dietro, testa bassa sul manubrio come se inseguisse chissà che, buche autovelox, nulla lo ferma, ci pensa però il casello dove manca clamorosamente la presa del biglietto ed è costretto a fermarsi, meno male.
Non si accorge nemmeno mentre moccola col baldacchino che da i biglietti, che il Cartocci sbaglia il lancio del cavalletto e si ribalta in mezzo alla strada....Paolino raccoglie i pezzettini rotti e li mette in borsa con calma ma Dima riparte a razzo, cosa avrà da inseguire, ci provo ma lo perdo, si viaggia a 90 miglia orarie e devo cedere, la mia vecchia signora me lo impone.
Per fortuna rallenta, ricomponiamo il gruppo e lo obblighiamo alla sosta cicchino al casello Capannori dove scopriamo il motivo della velocità di Dima, ha il contachilometri sballato, era convinto di stare sui 120.....ahahah
Finalmente curve, ci arrampichiamo verso Barga, strada bella e scorrevole, sono anche curioso di vedere Barga, mai stato, i panorami che la precedono valgono roba, si entra in una toscana diversa dal Chianti, impetuose montagne, un verde misto grigio delle montagne che sembra perdersi all'infinito, bellissimo con la moto.
E poi finalmente Barga, bellissima, mura e centro storico accattivanti, strade e vicoli, una piccola meraviglia che violiamo da banditi quali siamo fino alla piazzetta dei gatti randagi dove troviamo gli amici ad accoglierci e sfotterci per i nostri ferri sai le loro sono belline si... :)
Un caffè veloce e la decisione visto il meteo montano incerto di fare il Passo del Vestito, ci fidiamo e si va su una strada che sembra di essere in america, di quelle che dopo ogni curva ti mozza il fiato, che vorresti fermarti ogni dove tanto è belle, poi queste montagne che sembrano volerti abbracciare, questi paesaggi stupefacenti, queste curve che ti portano in alto, sempre di più.
Poi scollini dentro un tunnel che sembra un passaggio del castello delle streghe e che alla fine ti dà una botta impressionante, sei in cima al mondo e al ritorno della luce ti trovi veramente sull'Olimpo e ti prende al cuore, devo fermarmi, devo vivere questa emozione senza il patema di guidare, e ci fermiamo a fare foto, non ripartirei più anche perchè dopo un mese di sudore e bollore si sta che è un incanto, sono quelle situazioni di cui mi sento bene, quei momenti in cui la testa viaggia veloce e si apre a tutto, a quei pensieri che ti fanno stare bene e di cui ti nutri volentieri quando capita.
Come tutti gli incanti finiscono ed inizia la discesa che porta a Massa attraverso tornanti, paesini e passaggi notevoli con un dislivello importante da fare tutto d'un fiato seguendo il Comandante e Riccardo con le loro turistiche sportive.
E d'un fiato torni a terra, nel caos dell'estate toscana con cui fai i conti subito visto che per velocizzare si sceglie di farsi un pezzo di autostrada dove ovviamente troviamo la fila ferma causa incidente, una microutilitaria gremita ha tamponato un 911 carrera fiammante, i soliti vecchini di merda che vanno a due a l'ora con le supercar e la zoccola a bordo...nel caos della fila do il meglio di me con la Davidson con le candele imbrattate, mi faccio largo sparo colpi dagli scarichi come un talebano in tana ma arrivo in cima in un baleno seguito a rilento dagli altri ma in fondo perdiamo poco.
Ancora però siamo curiosi di capire dove si va e cosa ci succederà, Antonio il Comandante ci dice solo che ci aspettano per pranzo quindi gas.
E finalmente si arriva a La Spezia, direzione porto che è una distesa di barche infinita in un golfo bellissimo, all'orizzonte navi da guerra eccoci, ci piace, meno i 40 semafori che si accaniscono sulle mie candele, so già che mi farò notare...
E infatti si arriva al dunque, ingresso del porto della Marina Militare, si varca la guardiola e ci si mette fermini e buonini coi documenti in mano ad aspettare i pass, ci guardano con sospetto, siamo conci, manubri alti, tatuaggi, capelli lunghi, facce di cazzo in generale... mmm gentaccia in rada...ma passiamo i controlli, siamo palesemente allineati ;)
"Venite" dice Antonio "seguitemi", e ci inoltriamo per quella che è una città nella città, un reticolo di strade e costruzioni che alla fine sfocia nel molo dove ci sono una quantità industriale di navi grigie ed imponenti, piene di persone, e solo il fatto di posteggiare le moto sul pontile vale il viaggio.
Li Antonio torna Comandante, i fischi della sua Nave Gorgona e il saluto dell'equipaggio ci fanno capire subito tutto, saliamo a bordo pieni di rispetto e curiosità, il primo aumenterà di minuto in minuto, la seconda sarà soddisfatta dalla gentilezza e dalla personalità di un grande uomo come è Antonio che ci fa entrare nella sua Nave e ci ospita per un pranzo nel Quadrato Ufficiali che ricorderemo tutta la vita.
Ascoltiamo i suoi racconti estasiati, ci immedesimiamo in quella che deve essere la vita a bordo, cerchiamo di capire chi fa questa vita che non è facile e ci nutriamo con delle portate preparate dal suo cuoco Gigi che sono strepitose, siamo felicissimi.
Antonio poi ci mostra tutta la nave e il rispetto per questa gente aumenta, ci sentiamo inferiori a chi accetta questa vita e lo fa sorridendo, non deve essere facile, noi terricoli abituati ai comforts ci camperemo un giorno...
Per farvi capire riporto il ringraziamento che ha scritto Frenk e che vale per tutti:
"Infinite grazie a questo uomo ..... ci ha ospitati a bordo è sfamati sia di cibo che di nozioni nautiche ci ha introdotti nel suo mondo con una grande eleganza ed umanità...... Mi faccio carico di ringraziare a nome di tutta la Bad Company lui è la Marina Militare che credo sia l'eccellenza delle forze armate ....."
Ecco basti questo e le immagini, il resto vive dentro di noi
Ci salutiamo dopo il giro per il porto certi di aver fatto un'esperienza unica e di aver conosciuto una gran bella persona che ha solo da insegnarci.
Il ritorno è tipico della Bad Company, strade sbagliate, autostrada e sosta allo 0586 Garage per una birretta, anzi due, facciamo tre e si fa tardi, si riparte alle 9, ma mi metto a capo del gruppo e ci spariamo 150 km di passo spedito nel buio della costiere ognuno coi suoi pensieri, ognuno con se stesso, pizzetta a Roselle per riprenderci e ultimi km a passo tranquillo verso casa a chiudere un giorno di quelli che ti senti arricchito dalla vita e della vita, uno di quei giorni che vale, di quelli che ti senti sollevato....
Un abbraccio a tutti e un grazie particolare anche a Dima