lunedì 23 febbraio 2009

Finalmente enduro



















Inauguro la stagione del blog con molto ritardo, l'inclemenza del tempo tra gennaio e febbraio mi ha tenuto chiuso in casa a fare progetti ma finalmente sabato si sono accesi i motori.
L'occasione era imperdibile per vari motivi, si trattava di raggiungere le montagne sopra Greve in Chianti per raggiungere la tenuta San Michele teatro del raduno enduristico i Cinghiali d'Inverno.
L'invito poi mi è giunto da amici di quelli veri, quegli amici con cui ho praticamente condiviso la maggior parte delle avventure fuoristradistiche, sia che si trattasse di uscite domenicali che di Campionati di enduro negli anni 80.
La differenza oltre che nell'età ora è tutta nei mezzi, l'ultima volta che eravamo usciti insieme le moto erano le Yamaha TT, le Honda Xr, ora invece almeno loro si sono evoluti avendo mantenuto l'attività fuoristradistica come primo riferimento invece di perdersi come me tra i meandri dello sport del motore.
Ho quindi raggiunto l'appuntamento in sella alla mia fida Triumph Scrambler pronta a misurarsi con le moderne e attrezzatissime Ktm 950 sapendo di creare molta curiosità, per me era comunque un test importante, conoscendo la compagnia, non si sarebbe trattato di un giretto tranquillo e così è stato, libidine pura.
Partiti alle 11 ci siamo inoltrati per i boschi del Chianti seguendo le indicazioni del Gps..., terreno fangoso, neve, ghiaccio, sottoboschi freddissimi e in alcuni punti la polvere, insomma tutto quello che serve per testare una moto.
Raggiunto San Michele ci siamo rifocillati socializzando con i molti enduristi che iniziavano a raggiungere la tenuta incuriositi dal programma, noi però avevamo altre sfide e dopo poco siamo ripartiti infilandoci in un tratto di strada fantastico, forse fin troppo impegnativo ma in fondo non ci mancava ne l'esperienza nè tantomeno la cosueta dose di coraggio ed esperienza.
Fango, pietraie in salita e soprattutto in discesa e molti motociclisti in giro che appena vedevano la mia moto in mezzo a quell'inferno sgranavano gli occhi, eppure è andata benissimo e proprio grazie alle sue caratteristiche mi ha permesso di divertirmi e di tenere tutto sotto controllo.
Baricentro basso, tanta coppia, notevole peso e gomme tassellate, sono stato l'unico a non toccare terra, nemmeno nella temibile discesca ghiacio-neve-sassi-fango che ci ha riportato dopo 2 ore di bosco a toccare l'asfalto.
Bellissimo.
Una sosta al primo bar e poi il rientro prima del calar del sole con la testa piena di immagini, lo spirito soddisfatto e la gioia per un gruppo ritrovato, sono veramente soddisfatto, ieri ho lavato la moto che è tornata luccicante come sempre ma ormai anche lei ha preso il vizio del bosco.